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		L'Aeronautica 
		Nazionale 
      
      Repubblicana 
		  
		
		
		"Hunting Party" 
		
		La 
		spettacolare rappresentazione grafica di Dan Zoernig 
		raffigura due Fiat G.55 del 2° Gruppo Caccia mentre intercettano e 
		attaccano un bombardiere medio B-25 Mitchell. Nella primavera del 1944 i 
		Centauro del 2° Gruppo erano dislocati sull'aeroporto di Casina Vaga. 
		
		  
		
		
		 
		Il 25 luglio 1943 cade il Fascismo, per circa un altro mese le nostre 
		Forze Armate continuano a combattere una guerra ormai perduta contro un 
		nemico dilagante ma è solo l'8 settembre che viene comunicato 
		l`Armistizio. L'Italia si schiera con gli alleati contro la Germania, 
		questo causa una feroce reazione dei tedeschi anche contro la 
		popolazione civile. 
		
		Il sud 
		della penisola dopo gli sbarchi anglo-americani in Sicilia e nel 
		meridione è sotto il controllo degli alleati mentre il centro-nord resta 
		sotto controllo tedesco, l'Italia e praticamente tagliata in due. 
		
		Tra le 
		prime azioni di rappresaglia condotte dalle truppe del III Reich c'è la 
		requisizione di ogni tipo di armamento italiano compresi oltre 4.550 
		aerei. I più moderni, circa 1.000, vengono trasferiti ai reparti della 
		Luftwaffe, gli altri hanno un impiego limitato o sono rottamati perché 
		ritenuti obsoleti e per recuperare i materiali ancora utilizzabili. 
		
		
		Mussolini dopo un breve peregrinare, con l’aiuto tedesco fugge dalla sua 
		prigionia nel Gran Sasso e si rifugia con alcuni gerarchi al nord dove a 
		Salò instaura la Repubblica Sociale Italiana. 
		
		Come 
		detto, dopo un primo periodo di sbandamento i nostri militari riprendono 
		le armi al sud a fianco degli alleati ed al nord afianco dei tedeschi. 
		Ciò nonostante non si avranno mai azioni fratricide tra piloti dei due 
		opposti schieramenti di italiani. 
		
		Anche 
		l’Aeronautica è praticamente spaccata in due, al sud opera la Regia 
		Aeronautica Cobelligerante, mentre al nord si costituisce una nuova 
		aviazione che assume il nome di Aeronautica Nazionale Repubblicana. A 
		farne parte sono i molti piloti italiani che, per ideologia o perché 
		originari delle regioni a nord di Roma, scelgono di continuare la guerra 
		a fianco del vecchio alleato germanico e contro l’aviazione 
		anglo-americana che martella le città e le fabbriche del nord con 
		bombardamenti sempre più devastanti. 
		
		I 
		tedeschi inizialmente contrastano la costituzione della nuova 
		Aeronautica che preferirebbero alle dirette dipendenze della Luftwaffe 
		con anche le stesse divise. 
		
		Si 
		riesce però a garantire all`Aeronautica Repubblicana la sua autonomia e 
		mantenere la sua identità nazionale. Gli aerei in dotazione sono i pochi 
		C. 205, G.55, i SIAI ed i Caproni che affiancano i reparti della Lufwafle 
		schierati nel nord Italia. 
		
		Come 
		avviene per l`Aeronautica del sud anche quella del nord comincia a 
		risentire del logoramento del materiale di volo di costruzione 
		nazionale. Si chiede perciò ai tedeschi la cessione di nuovi e più 
		efficienti aerei. La richiesta viene alla fine esaudita a metà del `44 e 
		vengono forniti moderni Messerschmitt Bf. 109 delle ultime versioni G e 
		K. 
		
		I 
		piloti repubblicani si battono con valore riconquistandosi la fiducia 
		dei colleghi tedeschi ma la lotta è ormai insostenibile. Pochi Bf. 109 
		non riescono ad opporsi a formazioni di centinaia di bombardieri 
		scortati da decine di caccia che giornalmente sorvolano o colpiscono il 
		nord. 
		
		Si 
		riesce a formare tre Gruppi da caccia, ognuno con tre Squadriglie, solo 
		i primi due operativi, un Gruppo di aerosiluranti su tre Squadriglie, 
		due Gruppi da Trasporto su tre Squadriglie, questi ultimi operanti in 
		Germania, più altri Reparti ausiliari e da addestramento. 
		
		Nel 
		giro di pochi mesi l'Aeronautica Repubblicana, ormai decimata, cessa le 
		attività belliche dando alle fiamme i pochi velivoli superstiti per non 
		farli cadere in mano nemica, è il 27 aprile del 1945. 
		
		La 
		seconda guerra mondiale terminava in Europa il 7 maggio e con essa le 
		tribolazioni che per sei anni avevano afflitto interi popoli. 
		
		
		Nell'immediato dopoguerra i piloti militari italiani superstiti che 
		avevano operato in seno all`ANR vennero congedati, alcuni accusati di 
		aver collaborato con i nazisti vennero processati, altri, anni dopo, 
		rientrarono nei ranghi dell'A.M. continuando a volare insieme ai 
		“colleghi del sud”, anche loro convinti di aver 
		
		fatto 
		il proprio dovere cercando di difendere il nord Italia dai devastanti 
		bombardamenti dell`aviazione alleata. 
		  
		
		
		Testo a cura di Marco Gueli - "La storia 
		dell'Aeronautica in 100 disegni di aerei"  |