L'Album del Sottotenente pilota Aeronautica Nazionale Repubblicana Amedeo Fagiano

A.N.R. Italia

H O M E Biografia Battaglie aeree  Foto in action Gigi Tre Osei

Aerei pilotati

Modellismo Links Ringraziamenti

 

 

Le battaglie aeree con l'A.N.R.

 

Di seguito si riporta la trascrizione fedele di tre dattiloscritti di Amedeo Fagiano su alcune missioni aeree, compiute dal pilota del 2° Gruppo Caccia Aeronautica Nazionale Repubblicana, nel corso del seconda guerra mondiale.

 

        25 MAGGIO 1944

La missione si riferisce al primo combattimento aereo nella seconda guerra mondiale sostenuto dal S. Ten. Amedeo Fagiano, a seguito del quale riportò numerosi danni al suo caccia Fiat G.55 Centauro. Quel giorno coincise con l'ultimo volo con il caccia italiano "Centauro", per passare poi ai comandi dell'aereo di produzione tedesca Messerschmitt Bf 109G-6. (Disegno del combattimento aereo di Gabriele Valentini)

 

"C’era preallarme, seduti sotto la cannucciaia di cui era fatta “l’Osteria della Giconda” (il nome della barboncina nera di Valenzano) ci misero davanti il pranzo.

Razzo col botto e stella bianche: significava partenza immediata per formazioni nemiche sul campo!

Presi in mano la fettina di carne, corsi al mio G 55 e mentre mi mettevo il paracadute ingoiai qualche morso.

Il tettino dell’abitacolo tonfò su di me, l’apparecchio andò in moto, altri rullavano nel sole del mezzogiorno mentre prendevo il mio posto e decollavano mentre io decollavo: era come avessero buttato una pietra sul nido delle vespe.

Si compose la formazione e si cabrava decisi verso i 4000 e verso Piacenza. Presto vidi in alto a sinistra due o tre grosse formazioni serrate di quadrimotori e poi attorno i puntini delle scorte dirette  dei loro caccia. Ci mettemmo in rotta parallela sulla loro destra e man mano che si era poco sopra alla loro quota, le squadriglie si trasformavano in fila indiana tuffandosi contro i bombardieri.

Lasciai sfilare la mia pattuglia, ero a sinistra di Drago, e finivo 4° di fila indiana, più avanti ed in alto di me a destra vidi Orsolan per l’ultima volta vivo.

Quasi contemporaneamente mi arrivò addosso una grandine di traccianti e vidi cinque o più Lightning che in fila indiana mi puntavano dall’alto e a destra.

Tirai virando violentemente la cloche e partii in autorotazione : ero allo spiedo!

Buttai avanti la cloche e l’aereo andò giù di muso, mentre io guardavo già in alto.

La fila indiana che mi aveva sparato sfilava ruotando, io ero sotto al centro e richiamai. L’aereo riuscì a sollevare il muso e vidi le mie traccianti piovere sugli ultimi due dei loro, altri cinque Lightning mi piombavano avvitandosi in fila indiana a sinistra dall’alto addosso, e non avevo più velocità.

Mi ributtai giù in candela e ruotai brusco a sinistra, poi ancora a sinistra, poi all’ improvviso a destra per sfuggirgli. Il terreno sotto bolliva di bombe e dovetti richiamare.

Non vedevo più nemici e non capivo più bene.

Feci un giro a sinistra e guardavo la bussola, poi a destra e vidi il Po.

Feci scorrere il finestrino  perché avevo un sudore freddo e poggiai il capo al suo bordo. Segui il fiume e presto fui a Cascina Vaga.

Girai attorno a sinistra ed atterrai da Sud, ma l’aereo si fermò in mezzo al campo perché la gomma destra era forata.

Scesi, sentivo che da quando mi ero sganciato restavo un ottimo bersaglio.

Lento e sornione il Maresciallo Cavagnino venne a vedere perché stavo li. Rispettoso e cordiale sorrise e mi strinse la mano “felicitazioni tenente per il suo primo combattimento”.

Mi guardo la mano: è questa stessa e sente ancora la sua e sbotto a piangere di nostalgia.

Girai attorno all’aereo, c’erano obliqui a sinistra dal davanti vari fori in coda, il grosso gancio da  bombe del G 55 su l’ala destra era staccato dai colpi, il bordo dell’ala era sfondato e poggiata sul longherone c’era ancora una grossa pallottola deformata ad s: era una esplosiva".

 

Dall'esame del suo libretto personale di volo risulta inoltre:

- Velivolo G 55;

- Campo di partenza: Cascina Vaga;

- Campo di arrivo: Cascina Vaga;

- Durata del volo: 55';

- Quota 6.000 mt.;

- Partenza ore 13,05 - Arrivo ore 14,00;

- Partenza su allarme Combattimento;

- 10 Lightning affrontati, 1 mitragliato, 250 colpi cal. 20 sparati, velivolo di Fagiano colpito.  

 

        10 NOVEMBRE 1944

Nel corso della battaglia aerea del 10 novembre '44, tra le fila dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, ai comandi del suo Messerschmit Bf 109G-6 "Black 1" Fagiano affrontò, insieme alla sua Squadriglia, 6 bombardieri bimotori B-26 Marauder.

 

"Arriviamo da Lonate alti su Brescia, poi Drago gira a sinistra e scaliamo in fila indiana, ed io vado al mio 4° posto, e siamo subito scesi dietro in coda a tre formazioni serrate di Marauder che fanno rotta a nord.

Drago spara e scompare picchiando a sinistra nella foschia (poi saprò che l’hanno colpito e non vedeva più per le piume di un cuscino che era nel portabagagli).

Mi trovo solo in un fiume di traccianti rosa caramella, prima loro, poi anche mie. Arrivo a qualche metro da una gondola di coda che non spara più: morto o paralizzato dal terrore del mio muso armato vicinissimo?

Per non investire il nemico, gli scivolo d’ala sotto. Guardo: nessuno mi spara, forse sono troppo vicino in zona d’ombra, ma l’aereo ancora scivola d’ala, affondo allora deciso a sinistra, ed ora i mitraglieri pronti al varco spareranno, sparano: una tracciante mi passa vicina sulla destra.

Richiamo, prendo quota, uno si stacca fumando sul motore sinistro ed arranca verso destra.

Mi riprecipito addosso.

Un ordine radio dall’alto “Non sparare”.

Quasi contemporaneamente alla mia richiamata, davanti a me il bimotore mette di colpo il muso in alto e scoppia. Passo nel fumo suo.

Ruoto, riprendendo quota e vedo i loro paracadute, siamo a nord del Lago di Garda. Cerco in alto con lo sguardo e vedo 3 o 4 Gustavi, mi unisco a loro: è la pattuglia comando guidata da Spigaglia.

A bassa quota torniamo verso Lonate: una galoppata nel sole.

Ad ogni casa colonica io passo a coltello. Poi mi chiederanno perché non tenevo la formazione.

Ero un ragazzo e volevo far vedere alla gente di campagna il tricolore dipinto sulla fusoliera.

Avevo incassato un solo colpo: c’era un taglio lungo un metro sulla capote sinistra del motore e la pallottola si era spenta sull’aggancio suo posteriore. Poteva arrivarmi addosso sul fianco sinistro".               

 

Dall'esame del suo libretto personale di volo risulta inoltre:

- Velivolo Me 109;

- Campo di partenza: Ghedi;

- Campo di arrivo: Ghedi;

- Durata del volo: 60';

- Quota 5.000 mt.;

- Partenza ore 12,20 - Arrivo ore 13,20;

- Partenza su allarme;

- Mitragliati 6 Marauder. 

 

        12 NOVEMBRE 1944

In questa missione, svolta ai comandi del Messerschmit Bf 109G-6, Fagiano durante il combattimento aereo che ne derivò, riuscì a colpire ed abbattere un caccia americano Republic P-47 “Thunderbolt”.

Dall'esame del suo libretto di volo risulta che Fagiano è decollato dal campo di volo di Ghedi, per atterrare poi al campo di volo di Aviano.

 

"Passano ad ovest di Ghedi, alti e vanno verso nord, cantando beati e lenti come calabroni, 4 Thunderbolt di sorveglianza, ed uno prova anche le armi con una breve raffica.

Noi siamo pronti per la partenza appena si allontaneranno.

Giungiamo in formazione di fronte a sud di Villafranca: da dove sotto la nostra protezione devono partire le altre squadriglie.

Giriamo attorno verso nord sfilando in fila indiana ed io al solito da gregario sinistro divengo il 4° di Drago.

Stiamo girando attorno all’angolo di Nord-Est e non siamo alti, quando molte traccianti mi passano attorno dal basso; guardo, perché lì c’è una mitragliera a quattro canne tedesca, ed invece vedo grosso e tondo il muso del mostro che mi viene da verso terra addosso e mi passa sotto.

Mi sgancio, ribaltandomi verso destra, dalla fila indiana e gli sparo sulla schiena. Vedo i colpi entrare nella sua fusoliera lucente mentre stringe a destra arrancando con me verso l’alto. Poi picchia alla disperata verso terra: il suo motore stellare deve urlare impazzito al massimo, perché quando io già lo sto per collimare di nuovo schizza subito via a destra e cerca di rigirarmisi contro.

Giro anche io a destra largo e prendo quota, e mi viene ora già contro di muso un poco dal basso,

So che devo collimare e sparare subito e ci riesco. Lui no: mi passa di fianco ancora sparando e vedo le strisciate di nuvolette delle sue otto mitraglie, e mentre riprendo quota, lui va girando giù verso sud contro un ammasso di alberi, lo collimo ancora e stringo la mano, ma non partono più colpi: poi saprò che nei nastri insieme alle pallottole a percussione elettrica ve ne erano di normali (errore?).

Preoccupato lo abbandono alla sua sorte e vado a raggiungere la formazione dei nostri che riunitasi in alto già puntava verso Aviano.

Mingozzi e Minardi suo gregario,mi sfilano avanti al muso, mentre io credendomi solo ancora tormentavo le armi, ed un colpo partì e mancò di poco Minardi.

Poi mi diranno che si erano attardati a coprirmi le spalle.

Trovarono l’aereo abbattuto. In cielo pareva un pesce lucente, qualcosa che pare un gioco acchiappare. Dentro c’era un buon soldato, prigioniero o morto, mai ho voluto sapere".

 

Dall'esame del suo libretto personale di volo risulta inoltre:

- Velivolo Me 109;

- Campo di partenza: Ghedi;

- Campo di arrivo: Aviano;

- Durata del volo: 65'

- Quota 5.000 mt.

- Partenza ore 8,20 - Arrivo ore 9,25

- Partenza su allarme;

- Abbattuto Thunderbolt, 150 colpi cal. 20 + 400 cal. 13 sparati.

 

L'ALBUM DEL SOTTOTENENTE PILOTA DELL'AERONAUTICA NAZIONALE REPUBBLICANA AMEDEO FAGIANO

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